Ambientato durante la seconda guerra, quando ci furono scontri razziali a Harlem. Lo scontro razziale si acuisce in questo periodo perché gli afro – americani venivano chiamati in guerra, ma non si sentivano integrati a sufficienza da poter partecipare alla guerra. Inoltre, nell’esercito c’erano discriminazioni. (altro…)
Autore: admin
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Ann Petry – Doby’s gone
Non pubblicato in vita, è un racconto ambientato nel nord, nel Connecticut, parte apparentemente libera da stereotipi razziali. Per una volta è a lieto fine; il razzismo è affrontato da una bimba nera di sei anni, Sue, cresciuta da condizionamenti, nel senso che esiste il bianco e il nero ma uno non è più accettabile dell’altro. L’esperienza le insegna qualcosa di diverso, subito l’inserimento nella scuola è difficile perché i bimbi bianchi reagiscono male nei confronti di Sue perché è così che gli viene insegnato dalla loro società. (altro…)
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Ann Petry – The necessary Knocking on the Door
Pubblicato nel 1947, ha uno stile completamente diverso dal racconto precedente, forse è più simile a “The Witness”. C’è l’interiorizzazione da parte di una afro – americana agli stereotipi bianchi, per una afro – americana identificarsi con l’insulto razziale significa sminuirsi. Il finale è chiaramente didattico e molto esplicito. (altro…)
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Ann Petry – Bloom the Drums
Pubblicato nel 1947, descrive in parole un assolo di jazz, inoltre Ann Petry procede molto per libere associazioni, infatti, procede nel racconto come si procede nella musica jazz. La storia è ridotta al minimo, si cerca di ricostruire la musica jazz, c’è un discorso culturale: cos’è la musica jazz per gli afro – americani. (altro…)
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Ann Petry – The witness
Viene pubblicato nel 1971 su una rivista bianca. In una comunità bianca nello stato di New York alla fine degli anni ’60, inizi anni ’70, si tenta l’integrazione razziale con l’assunzione di un insegnante nero nel corpo degli insegnanti, inserito per applicare dei regolamenti e il successo di questi sarà il simbolo del non inserimento. I figli della ricca borghesia bianca sono teppisti emarginati. (altro…)