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Letteratura inglese

L’espansione coloniale britannica

L’impulso espansionistico che a partire dalla fine del ‘400 aveva mosso le nazioni iberiche ad intraprendere le esplorazioni e la conquista dei territori d’oltremare interessò inizialmente in modo assai marginale l’Inghilterra che vi partecipò con timidi tentativi d’esplorazione. Raggiunte condizioni politiche di stabilità sotto l’egida dell’assolutismo monarchico, a partire dal regno d’Elisabetta I e poi con crescente intensità nel corso del XVIII secolo le navi inglesi presero a solcare i mari alla ricerca di nuovi spazi, segnalandosi per una presenza sempre più incisiva sia in America sia in Oriente.

Autorizzate da decreti regi, si formarono allora le prime grandi compagnie commerciali, come la Compagnia delle Indie orientali, fondata nel 1600 e detentrice del monopolio commerciale di là dal capo di Buona Speranza. I primi insediamenti dì coloni inglesi si svilupparono però sul continente americano. La Virginia, dopo i primi tentativi fra il 1584 e il 1589, fu colonizzata con maggior decisione all’inizio del nuovo secolo a prezzo di violenti conflitti con gli indigeni: nel 1607 fu fondata la città di Jamestown e furono emanate severissime leggi religiose, civili e militari. Nel 1620 un gruppo d’esuli puritani, perseguitati in patria, sbarcarono dalla nave Mayflower nel Massachussets, fondando Playmouth, una comunità politico – religiosa che aprì la via all‘afflusso nel nuovo continente di numerosi loro correligionari. Nonostante l‘ampiezza degli spazi da conquistare il concentrarsi degli interessi delle potenze europee nelle medesime aree creava una situazione di diffusa conflittualità che si acuiva per gli strascichi delle guerre europee. Ben presto l‘area caraibica divenne terreno di scontri; le isole Bermuda entrarono in orbita britannica nel 1612 mentre la crescente superiorità militare della flotta inglese riuscì ben presto a cacciare le forze navali concorrenti da Barbados, Antigua, Bahamas e Giamaica. Successivamente fu l’area settentrionale ad aprirsi al conflitto franco – inglese, dopo che la presenza olandese era declinata; infatti, nel 1554 la flotta del duca di York, il futuro re Giacomo II, strappò agli olandesi la città di Nuova Amsterdam, ribattezzata, dopo la pace di Breda del 1667, New York in onore del duca. Dall’altra parte del mondo, la Compagnia delle Indie orientali fondò scali fortificati nel Bengala, a Calcutta e a Madras. Il matrimonio di Carlo II Stuart con la principessa portoghese Caterina di Braganza, celebrato nel 1662, procurò all’Inghilterra la città di Bombay, portata in dote dalla sposa, aprendole la possibilità deI commercio nelle colonie portoghesi.

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