Gli esploratori norvegesi avevano toccato le coste atlantiche già poco prima del 1000, ma bisogna attendere i grandi viaggi d’esplorazione iniziati alla fine del ‘400 perché anche la parte settentrionale del continente americano iniziasse ad entrare nell’orbita degli interessi europei. Nel 1497, il veneziano Giovanni Caboto (1420 – 1498), al servizio dell’Inghilterra, toccò Terranova e scoprì la costa del Canada. Per incarico dì Francesco I di Francia, il fiorentino Giovanni da Verrazzano (1485 – 1528) navigò lungo le coste del Maine giungendo dove ora sorge New York, ed esplorando l’estuario del fiume San Lorenzo (1524). Fra il 1535 e il 1536 il navigatore francese Jacques Cartier (1491-1557) esplorò il Canada (che successivamente fu occupato dalla Francia). Nel 1584, una compagnia commerciale inglese creò un insediamento stabile sulle coste nordamericane, la colonia della Virginia, primo nucleo di una vasta e fortunata penetrazione britannica. Va comunque tenuto presente che sia per la Francia sia per l’Inghilterra il tempo delle scoperte fu distinto da quello della conquista e dell’insediamento. Infatti, in entrambi i casi, nonostante il forte interesse per le nuove scoperte, fu solo nel corso del XVII secolo che la presenza francese in Canada, oppure quella inglese in Nuova Inghilterra e nel Nord America, persero il carattere frammentario ed occasionale per acquisire una crescente solidità e una più ampia prospettiva unitaria.
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