Ralph Ellison – Flying Home

Scritto nel 1944, è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale; il protagonista è un militare afro – americano con problemi d’identità e di razzismo. È ambientato in Alabama. Il protagonista si chiama Todd ed è un militare nero dell’aviazione che, dopo aver compiuto un atterraggio azzardato in seguito ad uno scontro con una poiana (buhard), finisce in un campo, dove due uomini di colore, un vecchio ed un ragazzo di nome Ted, lo soccorrono. Todd è ferito alla caviglia sinistra, così Jefferson, il vecchio, gli fa una fasciatura. Quando Todd prova a camminare, il dolore è troppo forte, perciò c’è la necessità che vada da un dottore bianco. A questo proposito ripensa alla parole della sua ragazza riguardo le umiliazione che devono subire i neri, ma lei non à mai stata al sud e quindi non sa fino in fondo cosa sia realmente l’umiliazione per un nero al sud.

Il titolo riporta alla metafora del volo e inoltre à anche il titolo di una canzone dell’età del swing, suonata anche da Hampton.

Il confronto arriva poco a poco tra Todd, eccezionale pilota, perfetto, molto diverso dagli altri neri ed evidentemente ne è conscio, e un contadino vecchio del sud che all’apparenza è molto ignorante. All’inizio Todd vuole evitare il confronto ritraendosi e volendosi chiudere nella sua individualità, non volendo ricordare la situazione del nero succube. Jefferson si rivela in tutta la sua eredità, non è solo portatore di una tradizione molto importante, quella del “folk tale”, è anche conscio dell’oppressione razziale nel sud.

Il ragazzino va a chiamare il dottore bianco, Todd prova un forte senso di angoscia perché sa che non riuscirà a portare l’aereo al suo campo di addestramento. Jefferson guarda l’aereo e gli chiede per quanto tempo pensa che i bianchi lo lasceranno volare: anche lui, da giovane, aveva volato per i bianchi. Poi racconta una storia sul paradiso, dicendo che lui era stato in paradiso, dove gli avevano dato un bel paio di ali, ma poi San Pietro lo aveva rimproverato per l’eccessiva velocità e lo aveva cacciato dal paradiso. C’è una metafora dietro quest’episodio, cioè un bianco che scaccia un uomo di colore. Questa storia raccontatagli da Jefferson permette a Todd di superare il dolore sempre più forte e di formare la sua identità. La storia raccontata da Jefferson è una folk tale nota, la prima trascrizione è del 1919, il titolo è “Coloured Man in Heaven”. Il permesso di volare simboleggia la fine della schiavitù, ma è una libertà limitata. La morale è che anche un fallimento non è una colpa individuale. Confrontare “Mister Toussan”, dove i ragazzi si raccontavano una storia di eroismo in cui un nero prevaleva. Dopo questa storia Todd dice di voler vomitare, episodio da confrontare con “The king of the Bingo Game”.

Arriva Mr. Graves, il dottore, accompagnato da altri due medici. Graves vorrebbe portare Todd in manicomio, ma i suoi due colleghi si accorgono che non ne ha bisogno. Secondo Graves, Todd è fatto per la camicia di forza perché vuole volare pur sapendo che un nero non può volare, proprio perché nero. Jefferson e Ted cercano di impedire che Todd venga portato via ma non possono fare niente: l’unico modo di salvarsi per Todd è quello di riuscire a superare il suo isolamento grazie al loro aiuto.

Pagina 172 – 173: Abbiamo il simbolo tradizionale del canto ma anche il dolore alla vista del “buhard”. Il volo si rifà al mito di Icaro, Todd ha volato troppo in alto ed è caduto. Ci sono due racconti di Jefferson e poi due nomi in cui Todd rivela i suoi ricordi:

  1. ancora semi – coscienza, il ricordo è meno difficile da leggere;
  2. Incoscienza totale, il dolore ha prevalso quindi si hanno riferimenti onirici.

La prima volta che Todd ha visto un aeroplano era un modellino e lo voleva, ma in quanto afro – americano doveva sapere che quei giocattoli erano solo per i bambini bianchi. Il sogno è sempre più forte. Un giorno di primavera ne vede uno e gli sembra di poterlo toccare, invece cade e si rivela un aereo vero. Da qui si ha la grande passione per gli aerei. In questo delirio causato dal fatto che ha battuto la testa, Todd continua a sognare l’aereo che gli sfugge come il sogno americano sfugge ai neri. La mamma dà spiegazione razionali, la nonna dice che i neri hanno le braccia troppo corte per fare a pugni con dio.

Pagina 168 – 169: Quando Todd sogna perché ha perso i sensi, percepisce la realtà a pezzi e bocconi: il sogno non è più in corsivo ma è tutto continuativo senza paragrafi e non si va mai a capo, così passa da un argomento all’altro. Nel sogno si vede Jefferson sdoppiato e l’inconscio di Todd non percepisce in modo razionale che il viso di Jefferson cela una difficoltà di sopravvivere nel sud. Continua a vedere facce nere che lo guardano, poi sogna un mazzo di carte che gira: questi due particolari ricordano il racconto “King of the Bingo Game”. Gli incappucciati che gridano “Neri state lontani dalle urne” sono i membri del Ku Klux Klan che picchiavano i neri. Todd diceva che nessuno gli aveva dato fastidio nel campo ma l’inconscio ammetterà la realtà della segregazione.

Questo testo fa riferimento ad un campo vero, Tuskegee, dove Ellison aveva studiato musica e dove c’era un campo di addestramento per piloti neri. È un addestramento segregato anche perché poi non possono combattere e non vengono mandati in missione. C’è un forte dibattito su questo, Jefferson lo sa e si domanda quando li lasceranno combattere. Jefferson sa le ragioni della difficoltà di accettarlo da parte di Todd perché ciò significa accettare la segregazione. Alla fine del racconto c’è solidarietà: i due salvano Todd che sente comunanza finalmente con loro superando la fatica. Alla fine Todd è capace di vedere grazie all’anima che gli ha proposto Jefferson per superare l’umiliazione di vivere come nero.

Pagina 171 – 172: La sua unica salvezza è aver superato il suo isolamento. Abbiamo la presenza di bianchi, tra cui Mr. Graves e un fratello scappato dal manicomio. Alla fine i bianchi pensano che un nero che cerca di volare, sfidando le leggi razziale, merita di finire in manicomio. Todd dovrà fare i conti con la violenza razziale che, anche se non lo voleva ammettere, c’era anche nel suo campo di addestramento per piloti neri.

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