Nel ‘500 si rivelano due figure: Bodè e Bottero. Non sono geografi, sono uomini di stato che scrivono opere non dichiarate di geografia che hanno un fine politico pur adottando un metodo geografico.
Questo tipo di discorso continua per tutto il ‘600 e ‘700. Vauban, da parte degli studiosi del pensiero geografico, viene considerato il padre della pianificazione geografica; si occupa di fenomeni territoriali applicati. In tutto il ‘600 e ‘700 la parola geografo non assume il significato odierno, ma coincide con la parola topografo o cartografo. Quindi ai tempi il geografo è colui che si occupa della rappresentazione grafica. La geografia nei secoli VI – VII – VIII è una disciplina mescolata con l’economia politica e con la statistica (nel significato dei tempi: disciplina che studia gli Stati). (altro…)